Sara Seager
Sara Seager (Toronto, 21 luglio 1971) è un'astronoma canadese naturalizzata statunitense[1][2]. È docente presso il Massachusetts Institute of Technology ed è nota per il suo lavoro sui pianeti extrasolari e le loro atmosfere. È autrice di due libri di testo al riguardo[3][4] ed è stata riconosciuta per le sue ricerche da Popular Science,[5] Discover Magazine,[6] Nature,[7] e TIME Magazine.[8] Seager è stata inserita nella MacArthur Fellowship nel 2013 citando il suo lavoro teorico sulla rilevazione di tracce chimiche su atmosfere di esopianeti e lo sviluppo di osservatori spaziali a basso costo per osservare i transiti planetari.[9]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Seager è nata a Toronto, in Canada, da una famiglia ebraica.[2][10][11] Suo padre David Seager, che aveva perso i capelli a 19 anni, era un pioniere e uno dei leader mondiali nel trapianto di capelli e il fondatore del Seager Hair Transplant Centre di Toronto.[12][13]
Si è laureata in matematica e fisica all'Università di Toronto nel 1994 e ha conseguito un dottorato di ricerca in astronomia presso la Harvard University nel 1999. La sua tesi di dottorato sviluppava modelli teorici di atmosfere su pianeti extrasolari e fu supervisionata da Dimitar Sasselov.[14][15]
È stata assegnista di ricerca presso l'Institute for Advanced Study tra il 1999 e il 2002 e membro senior dello staff di ricerca presso la Carnegie Institution di Washington fino al 2006. È entrata a far parte del Massachusetts Institute of Technology nel gennaio 2007 come professoressa associata di fisica e scienze planetarie[16] ed è stata nominata docente ordinaria nel luglio 2010.[17]
Ricerca accademica
[modifica | modifica wikitesto]La NASA l'ha definita un'astronomica Indiana Jones.[18] Sara Seager ha usato il termine nano gassoso per un pianeta ad alta massa di tipo super Terra composto principalmente da idrogeno ed elio in un'animazione di un modello dell'esopianeta Gliese 581 c. Il termine nano gassoso è stato anche usato per riferirsi a pianeti più piccoli dei giganti gassosi, con atmosfere di idrogeno ed elio molto dense.
Equazione di Seager
[modifica | modifica wikitesto]Seager ha sviluppato una versione parallela dell'equazione di Drake per stimare il numero di pianeti abitabili nella galassia.[19] Invece che sulle forme di vita aliene con tecnologia radio, Seager ha rivisto l'equazione di Drake per concentrarsi semplicemente sulla presenza di qualsiasi vita aliena rilevabile dalla Terra. L'equazione si concentra sulla ricerca di pianeti con gas di traccia biologica, gas prodotti dalla vita che possono accumularsi nell'atmosfera di un pianeta a livelli che possono essere rilevati con telescopi spaziali remoti.
dove:
- indica il numero di pianeti con segni di vita rilevabili
- il numero di stelle osservate
- la frazione di stelle placide
- la frazione di stelle con pianeti rocciosi nella zona abitabile
- la frazione di quei pianeti che possono essere osservati
- l'ulteriore frazione che ospita la vita
- la frazione dei pianeti che ospitano la vita nella quale questa produce una firma gassosa rilevabile
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— nominata il 27 novembre 2020.[20]
Premi e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Nel 2004 le hanno attribuito il Premio Harvard Book per l'astronomia.[21]
- Nel 2007 è stata insignita del Premio Helen B. Warner dell'American Astronomical Society, per lo sviluppo di tecniche fondamentali per la comprensione, l'analisi e la scoperta delle atmosfere dei pianeti extrasolari.[22]
- Nel 2012 è stata insignita del Premio Sackler per i suoi contributi alle analisi delle atmosfere e composizioni interne di pianeti extra-solari.[23]
- Nel 2012 è stata nominata membro dell'American Association for the Advancement of Science
- Nel 2013 è stata eletta alla Royal Astronomical Society of Canada come membro onorario.
- Nel settembre 2013 è diventata membro della MacArthur Fellowship.[24]
- Nel 2018 è stata eletta alla American Philosophical Society.[25]
- Nel 2020 ha vinto il Premio Los Angeles Times Book Science and Technology nella sezione scienza e tecnologia per il suo libro The Smallest Lights in the Universe.[26]
Pubblicazioni
[modifica | modifica wikitesto]Libri
[modifica | modifica wikitesto]- Deming, D., & Seager, S. eds. 2003, Frontiere scientifiche nella ricerca sui pianeti extrasolari, ASP Conf. Ser. 294 (San Francisco: ASP)
- Sara Seager, Exoplanet Atmospheres: Physical Processes, Princeton University Press, 2010, ISBN 9781400835300. Sara Seager, Exoplanet Atmospheres: Physical Processes, Princeton University Press, 2010, ISBN 9781400835300. Sara Seager, Exoplanet Atmospheres: Physical Processes, Princeton University Press, 2010, ISBN 9781400835300.
- Sara Seager, Exoplanets, University of Arizona Press, 2010, ISBN 978-0-8165-2945-2.
- Sara Seager, Piccole luci nell'universo. Storie e imprese di una cacciatrice di nuovi mondi, Longanesi, 2021, ISBN 9788830451766.
Articoli scientifici
[modifica | modifica wikitesto]- Robert A. Benjamin, E. Churchwell e Brian L. Babler, GLIMPSE. I. AnSIRTFLegacy Project to Map the Inner Galaxy, in Publications of the Astronomical Society of the Pacific, vol. 115, n. 810, 2003, pp. 953-964, Bibcode:2003PASP..115..953B, DOI:10.1086/376696, ISSN 0004-6280 , arXiv:astro-ph/0306274.
- WJ Borucki, Kepler Planet-Detection Mission: Introduction and First Results (PDF), in Science, vol. 327, n. 5968, 2010, pp. 977-980, Bibcode:2010Sci...327..977B, DOI:10.1126/science.1185402, ISSN 0036-8075 , PMID 20056856.
- Drake Deming, Sara Seager e L. Jeremy Richardson, Infrared radiation from an extrasolar planet, in Nature, vol. 434, n. 7034, 2005, pp. 740-743, Bibcode:2005Natur.434..740D, DOI:10.1038/nature03507, ISSN 0028-0836 , PMID 15785769, arXiv:astro-ph/0503554.
- William J. Borucki, David G. Koch e Gibor Basri, Characteristics of Planetary Candidates Observed by Kepler, II: Analysis of the First Four Months of Data, in The Astrophysical Journal, vol. 736, n. 1, 2011, p. 19, Bibcode:2011ApJ...736...19B, DOI:10.1088/0004-637X/736/1/19, ISSN 0004-637X , arXiv:1102.0541.
- S. Seager e G. Mallen‐Ornelas, A Unique Solution of Planet and Star Parameters from an Extrasolar Planet Transit Light Curve, in The Astrophysical Journal, vol. 585, n. 2, 2003, pp. 1038-1055, Bibcode:2003ApJ...585.1038S, DOI:10.1086/346105, ISSN 0004-637X , arXiv:astro-ph/0206228.
- S. Seager e D. D. Sasselov, Theoretical Transmission Spectra during Extrasolar Giant Planet Transits, in The Astrophysical Journal, vol. 537, n. 2, 2000, pp. 916-921, Bibcode:2000ApJ...537..916S, DOI:10.1086/309088, ISSN 0004-637X , arXiv:astro-ph/9912241.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Professor Sara Seager Massachusetts Institute of Technology (PDF), su seagerexoplanets.mit.edu, 2013. URL consultato il 25 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ a b Chris Jones, 'The World Sees Me as the One Who Will Find Another Earth' – The star-crossed life of Sara Seager, an astrophysicist obsessed with discovering distant planets., in New York Times, 7 dicembre 2016. URL consultato l'8 dicembre 2016.
- ^ Sara Seager, Exoplanet Atmospheres: Physical Processes, Princeton University Press, 2010, ISBN 9781400835300.
- ^ Sara Seager, Exoplanets, University of Arizona Press, 2010, ISBN 978-0-8165-2945-2.
- ^ The Fifth Annual Brilliant 10, in Popular Science, 13 settembre 2006. URL consultato il 20 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2013).
- ^ 20 Best Brains Under 40, in Discover Magazine, 20 novembre 2008.
- ^ Eric Hand, Sara Seager: Planet seeker, in Nature, vol. 480, n. 7378, 21 dicembre 2011, pp. 437-45, DOI:10.1038/480437a, PMID 22193082.
- ^ The 25 Most Influential People in Space (PDF), in TIME Magazine, 2012 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2013).
- ^ Sara Seager, su macfound.org, MacArthur Foundation, 24 settembre 2013. URL consultato il 25 settembre 2013.
- ^ Four Jews Win MacArthur 'Genius' Awards, su The Forward. URL consultato il 12 ottobre 2020.
- ^ Arnold Dashefsky e Ira Sheskin, American Jewish Year Book 2014: The Annual Record of the North American Jewish Communities, Springer, 2014, p. 868, ISBN 978-3-319-09623-0.
- ^ Chris Jones, The Woman Who Might Find Us Another Earth, in The New York Times, 7 dicembre 2016. URL consultato l'8 gennaio 2017.
- ^ Michael D. Lemonick, Mirror Earth: The Search for Our Planet's Twin, Bloomsbury Publishing, 2012, p. 65, ISBN 978-0-8027-7902-1.
- ^ Sara Seager, su YouTube.
- ^ Back to the thesis: Late nights, typos, self-doubt and despair. Francis Collins, Sara Seager and Uta Frith dust off their theses, and reflect on what the PhD was like for them., in Nature, vol. 535, 2016, Bibcode:2016Natur.535...22S, DOI:10.1038/535022a, PMID 27383967.
- ^ MIT Corporation grants tenure to 50 faculty, MIT News Office, 14 novembre 2007.
- ^ Corporation announces faculty promotions and appointments, in MIT News Office, 29 dicembre 2010.
- ^ (EN) Anne Cohen, Four Jews Win MacArthur 'Genius' Awards, su forward.com, 26 settembre 2013.
- ^ (EN) Devin Powell published, The Drake Equation Revisited: Interview with Planet Hunter Sara Seager, su Space.com, 4 settembre 2013. URL consultato il 23 aprile 2023.
- ^ (EN) Governor General Announces 114 New Appointments to the Order of Canada, su gg.ca. URL consultato il 24 aprile 2023.
- ^ (EN) Kerri Smith e Noah Baker, Back to the thesis, su nature.com, 6 luglio 2016. URL consultato il 21 maggio 2020.
- ^ Sara Seager honored for research on extrasolar planets, su web.mit.edu, American Astronomical Society.
- ^ Sara Seager Named Co-Winner of the 2012 Sackler Prize, MIT News Office, 18 aprile 2012.
- ^ Sara Seager, su macfound.org.
- ^ Election of New Members at the 2018 Spring Meeting, su American Philosophical Society.
- ^ (EN) Winners of the 2020 L.A. Times Book Prizes announced, su latimes.com. URL consultato il 24 aprile 2023.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sara Seager
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su seagerexoplanets.mit.edu.
- Sito ufficiale, su saraseager.com.
- (EN) Sara Seager, su TED, TED Conferences LLC.
- (EN) Sara Seager, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 26767634 · ISNI (EN) 0000 0000 4856 0892 · SBN UBOV843431 · ORCID (EN) 0000-0002-6892-6948 · LCCN (EN) no2004007503 · GND (DE) 142484474 · BNF (FR) cb16969612m (data) · J9U (EN, HE) 987007344146205171 |
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